sabato 25 giugno 2011

30.Istruzioni per l'uso.

Lo scopo di questo ultimo blog è di istruire non solo coloro che come me hanno frequentato il corso di Storia della Tecnologia del prof. Vittorio Marchis a destreggiarsi nei vari post ma anche coloro che avranno la semplice curiosità di addentrarsi nell'infinito mondo che è la storia della tecnica.
Lo scopo principale di questo logbook sin dal principio non è stato infatti creare una sorta di diario di viaggio; l'obiettivo principale era quello di motivare me in primis e tutti coloro che ne hanno fatto conoscenza, la lettura e l'approfondimento degli argomenti trattati.
Nei vari blog, infatti, non ci si limita a fare un excursus esclusivamente razionale e distante degli argomenti trattati ma con l'aiuto dell'immenso mondo di internet, ho cercato di creare diversi collegamenti ipertestuali, di collegare argomenti a video o a immagini in modo da rendere più interessante e sempre più coinvolgente l'approfondimento.
La vastità degli argomenti è resa più agibile dalle varie etichette poste alla vostra destra.
Per coloro che però hanno deciso di sfruttare i miei post, per l'approfondimento del loro esame di Storia della Tecnologia, fornirò di seguito link utili per la chiusura dei loro blog e per la buona riuscita dell'esame.
Innanzitutto per coloro che hanno scelto come tema una parola legata alla tecnica, ho scelto dei siti utili per la creazione di mappe concettuali: un Tutorial online e un programma che vi aiuterà a crearle.
Vi invito inoltre a visitare il seguente blog, che è una sintesi delle istruzioni che vi serviranno per completare il vostro lavoro, secondo le richieste del prof.Marchis.

Istruzioni per l'esame.
Come tutti gli esami di storia richiedono, al fine di raggiungere una votazione non solo positiva ma anche soddisfacente, è assolutamente necessaria la lettura del libro di testo: il saggio di Vittorio Marchis. Storia delle macchine, Roma-Bari : Laterza, 2010 (3° ed.) a cui si affianca V. Marchis e F. Nieddu, Materiali per una storia delle tecniche, Torino : Celid, 2004.

L'esame sarà suddiviso in due parti distinte:
  1. Dodici quesiti a risposta multipla;
  2. Un breve saggio su uno degli argomenti trattati.
La durata complessiva dell'esame è di 45 minuti.

Vi raccomando per maggiori dettagli e approfondimenti, il blog del prof.Marchis.
Ringrazio tutti per la vostra compagnia e sopratutto i miei colleghi Stefano Capano, Luca Briccariello e Maria Giovanna Carrino per il loro sostegno.

29.Gli automi e l'automatica.

La storia degli automi e dell'automatica, inizia con Erone d'Alessandria.
A 1500 anni di distanza, questa scienza poteva però vantare grandi cambiamenti, aiutata dalle varie branchie della fisica e della matematica.
Furono infatti le innovazioni nel campo della pneumatica, e della meccanica con le macchine di James Watt , che permisero a Jacques deVaucanson, l'elaborazione di automi molto sofisticati. Nel 1732, costruì il suo prima automa umano e nello stesso periodo presentò il cigno artificiale all'Académie des Sciences dal meccanico Maillard[¹].
Vaucanson: Cigno automatico


Il ruolo degli automi nella storia della tecnologia è stato ampiamente trattato da Silvio A. Bedini.
Norbert Wiener e Harry Nyquist sono invece i fondatori di una scienza che alle sue origini prese il nome di "cibernetica" e successivamente si trasformò in "controlli automatici" per approdare nella più recente "automatica". 

Norbert Wierner


[¹] Vittorio Marchis ,Filippo Nieddu . Materiali per una storia delle tecniche . Celid ,2010.

28.Il cemento.

La Francia fu il primo paese a muoversi verso la ricerca di nuovi materiali di costruzione. Ne è un esempio di innovazione, la costruzione del Pantheon di Parigi. La cupola e tutta la struttura, danno l'illusione du un completamento in pietra, ma in realtà nella tubatura vi sono delle colonne di metallo che la rendono così imponente; le colonne venivano riempite di calcestruzzo.
Il calcestruzzo è una miscela di sabbia e di ghiaia di diversa grammatura che permettava un alleggerimento della struttura(CEMENTO).

Protagonista di questo sistema fu François Hennebique, che stabilisce una procedura di calcolo in modo da rendersi proprietario di tutto il sistema. Fonda un importante studio in Francia, diramato nel resto dell'Europa da uffici e imprese che ne facevano da tramite.

Hannebique patent.

In Piemonte questo ruolo venne rivestito da Giovanni Antonio Porcheddu. La fortuna di Hennebique venne dal presentare la sua "invenzione" come una soluzione antincendio, le strutture portanti ora fanno da cassaforti che contengono il calcestruzzo.

27.I ponti.

Viadotto di Garabit
Il viadotto di Garabit fu una delle più grandi imprese di Eiffel. La struttura, molto simile a quella della Tour Eiffel, poichè realizzata da acciaio chiodato. L'appoggio è inoltre puntuale, non ad incastro, in modo da rendere la struttura isostatica. La chiodatura, molto resistente e particolare, richiedeva un lavoro molto particolare: i chiodi, venivano riscaldati e indtrodotti in un foro e si sbatteva su apposite strutture col martello in modo tale che esso prendesse la forma desiderata, non tanto modificando la struttura del chiodo, ma andando a comprimere le due lastre.

Pont du Gard (I sec. d.C)



Ponte della Maddalena (1500 a.C)

Il ponte della Maddalena è a tutto sesto, come tutti i ponti medievali.

Ponti Di Roma


Ponte Sublicio( ricostruito nel 1918)
Il ponte Sublicio è un esempio di ponte diverso da quello medievale. Nonostante la sua ricostruzione, esso presenta la sua originaria struttura base. La freccia: segmento che unisce l'orizzontale della colonna con il vertice, è molto più bassa e questo permette una migliore distribuzione del peso.

Menai Strait Bridges



I ponti di Parigi.

Il crollo del Tacoma Narrows Bridge (un caso di instabilità aeroelastica)

venerdì 24 giugno 2011

26. Cronologie


Il link sopra inserito, vi reindirizzerà al post del Prof. Vittorio Marchis, nel quale oltre a un utilissima cronologia ragionata, riferita ai capitoli del libro V.Marchis, Storia delle macchine (Roma-Bari : Laterza, 2010), vi sono riportate altre cronologie storiche e altre di indirizzo più specifico.

25.La rivoluzione industriale e il Risorgimento in Italia.

Bandiera Garibaldina
In Europa, il processo di industrializzazione si avviò lentamente, in quanto mancavano alcuni dei fattori la cui presenza aveva determinato lo sviluppo tecnologico e industriale in Inghilterra. Alla fine del Settecento la Francia era ancora un paese prevalentemente agricolo. In Germania, l'industrializzazione era frenata dal permanere di strutture feudali, dall'opposizione dei grandi proprietari terrieri, dalle corporazioni dei mestieri:
ma se la meccanizzazione del lavoro sarebbe stata tardivan sarebbe stata però talmente rapida da superare quella di tutti gli altri paesi europei. In Italia, la rivoluzione Industriale, coincise con il periodo Risorgimentale.
La nostra nazione era una delle più arretrate. Oltre alla mancanza di materie prime ne ostacolavano lo sviluppo economico, la divisione politica e l'arretratezza economica.

 

Un quadro di sintesi è riportato nel pdf della presentazione di una conferenza intitolata "Il Lavoro e la Scienza in un progetto nazionale per il superamento delle divisioni politiche" tenutasi a Torino il 5 marzo 2011.


24.Analogico/Digitale

La parola digitale, è ormai nel vocabolario quotidiano. Ma che cosa è realmente? Qual è la sua origine? E la sua differenza col digitale? Per rispondere a questi e altri quesiti vi fornirò dei link che soddisferanno di certo la vostra sete di conoscenza.
Analogico e digitale.
Giornalismo analogico e digitale.
Satellite:analogico e digitale.
Italiani: "Gli artisti del digitale".
Will Everything Be Digital?